Elogio della depressione (2011) by Aldo Bonomi Eugenio Borgna

Elogio della depressione (2011) by Aldo Bonomi Eugenio Borgna

autore:Aldo Bonomi, Eugenio Borgna [Bonomi, Aldo]
La lingua: ita
Format: epub
editore: Einaudi
pubblicato: 0101-01-01T00:00:00+00:00


4. Le emozioni che si accompagnano alla depressione.

Quello che vorrei ora sottolineare è il fatto che nella depressione-malattia, e ancora piú drasticamente nella malinconia - stato d’animo, si colgono le tracce palpitanti e vive di una profonda disposizione altruistica; e, a questo proposito, vorrei ancora stralciare dallo splendido libro di Romano Guardini sulla malinconia, intesa e interpretata, nella sua dimensione fenomenologica al di là di ogni connotazione diagnostica e clinica, alcune sfolgoranti considerazioni. Queste, ad esempio, ne sono una emblematica testimonianza: «Malinconia vuol dire connessione con l’oscuro fondo dell’essere – e “oscuro”, in questa accezione, non comporta senso peggiorativo. Non significa contrasto con la luce, la quale è bella ed è buona. Non significa “tenebra”, significa il vivo controvalore della luce. La tenebra è cattiva, essendo qualcosa di negativo. L’oscurità, invece, appartiene alla luce: tutte e due, riunite, costituiscono il mistero di ciò che è essenziale. Verso l’oscurità tende nostalgicamente la malinconia, ben sapendo che dal seno di lei le sorgeranno innanzi le figure luminose del presente». Ma ci sono altre straordinarie riflessioni che delineano gli orizzonti di senso della malinconia, e dalle quali sgorgano fonti di profonda meditazione per ogni psichiatria che tenga presente le radici umane e spirituali della sofferenza psichica. Queste: «E, per nuovo singolare contrasto, vuol dire affinità con lo spazio infinito; con le vuote lontananze: il mare, la brughiera, i nudi dossi montani, l’autunno che fa cadere le foglie e dirada e schiarisce gli spazi; il mito, con le sue distanze temporali, che si perdono nell’indefinito passato. Spazio esteriore indefinito, e interiorità nascosta – l’una cosa è in stretta comunione con l’altra. Entrambe, un’immagine insieme e il luogo piú proprio a un divenire profondo». Un’ultima citazione che, insieme a quelle ora descritte, si avvicina vertiginosamente agli orizzonti di senso del nostro discorso. Questa la citazione: «Dall’essere del malinconico sbocca e trabocca a fiotti la vita; a lui come a nessuno, è dato di esperimentare la sfrenatezza dell’intera esistenza. Sempre, credo io, connessa con la bontà. Connessa col desiderio che la vita si svolga secondo la bontà e la gentilezza, e sia benefica per gli altri». Sono parole, bellissime e profonde, che fanno riemergere dalla malinconia, o dalla depressione, significati radicali che, come sto insistendo, vengono abitualmente ignorati, e rimossi; togliendo all’una e all’altra la dimensione umana e altruistica che di esse fa parte, e che rende la vita degna di essere vissuta. Come non sottolineare, in particolare, l’emblematica importanza che da Romano Guardini, con una stupefacente intuizione fenomenologica e antropologica, che viene attribuita alla presenza di sentimenti cosí luminosi e nobili come sono quelli della bontà e della gentilezza: che da soli spegnerebbero ogni traccia di indifferenza e di apatia, di noncuranza e di ghiacciata freddezza del cuore, e drasticamente di violenza e di distruttività, recuperando solidarietà e umanità nelle nostre relazioni con gli altri. Lungo il cammino filosofico e fenomenologico di Romano Guardini ci è possibile, insomma, ritrovare ragioni di profonda e autentica comprensione del senso segreto e luminoso della malinconia, e della depressione;



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